Campana Tibetana Grande con Cuscino
Composizione: Ottone Dorato Compreso: Campana in metallo incisa, cuscino, batacchio ricamato. Diametro 18 cm. Altezza 9 cm. Peso 915 g.
Utilizzo in breve: posizionare la campana sul palmo della mano o sul cuscino e usare il batacchio in dotazione per produrre i suoni tramite sfregamento o percussione.
Proprietà in breve: favorisce il rilassamento e la meditazione, riportando in equilibrio corpo, mente e spirito
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Le campane tibetane definite anche come “ciotole sonore” sono strumento musicale antichissimo tipico del Tibet, dove viene da sempre utilizzato a scopo terapeutico per il rilassamento, lo yoga e la meditazione.
Realizzate artigianalmente, ogni campana tibetana presenta una dimensione e una finitura diverse, alcune con diversi tipi di raffigurazioni ed incisioni sia all’interno che all’esterno; i metalli utilizzati per la loro composizione possono essere diversi anche se di solito il più utilizzato è il bronzo. In realtà le campane più pregiate e di maggiore qualità, anche dal punto di vista del suono, sono realizzate da una lega di 7 metalli, ognuno dei quali, secondo i buddisti corrisponde ad un corpo celeste.
Ogni campana è quindi unica nel suo genere, e a seconda del materiale usato, dello spessore e della dimensione, produce suoni unici ed originali, tutti riconducibili al suono Ohm, ovvero il suono primordiale che diede origine alla nascita dell’Universo.
La campana tibetana , come da foto, è un oggetto pregiato e di alta qualità, realizzata con incisioni sia interne che esterne e dotata di cuscino rosso dalle rifiniture eleganti che può essere usato come supporto per suonarla, o semplicemente come base di appoggio decorativa ed ornamentale. In dotazione anche l’apposito bastoncino (detto batacchio) in legno rivestito in velluto rosso all’estremità, indispensabile per far vibrare la campana tramite percussione o strofinamento sul bordo esterno.
Un vero e proprio gioiello, da usare per ritrovare l’equilibrio e la pace interiore, per rilassarsi, per meditare, pregare o per ritrovare la chiarezza mentale.
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Le campane tibetane sfruttano il principio della risonanza secondo il quale le vibrazioni più forti hanno la capacità di cambiare quelle meno potenti, in modo da sincronizzare il loro ritmo. Ciò vuol dire che un suono piacevole ed armonico, può influenzarne uno più debole e “stonato”, modificando la sua struttura molecolare. Le vibrazioni influenzano ed interagiscono anche con le cellule del sistema nervoso e con i neuroni, facendo in modo di raggiungere l’armonia mentale e stati di coscienza più elevati.
Suonando, le campane emettono delle onde alpha, le stesse emanate dal cervello quando si trova in uno stato di meditazione, calma e contemplazione; il suono, espandendosi con movimenti circolari favorisce una maggiore percezione del proprio corpo, facendo sì che le vibrazioni emesse dalla campana si accordino perfettamente con quelle del corpo e con le onde cerebrali.
Il suono prodotto dalle campane tibetane è molto vibrante e nitido e ha un tempo di risonanza molto lungo che può arrivare a 20-25 secondi nelle campane piccole e fino a due minuti nelle campane di dimensioni più grandi.
Attraverso le sue vibrazioni si può effettuare una vera e propria terapia sonora che coinvolge la mente, il corpo e lo spirito, apportando innumerevoli benefici; le campane tibetane sono infatti usate per indurre stati di rilassamento profondo, anche durante la meditazione e lo yoga o nella pratica della preghiera, ma sono utili anche per alleviare l’ansia ed il nervosismo, favorire la concentrazione ed agire positivamente sulla depressione e la tristezza.
L’insieme di suoni emanati dalla campana, che comprende un suono principale e altre frequenze armoniche secondarie, permette inoltre di produrre una risposta emotiva molto soggettiva che consente di conoscere a fondo il proprio mondo interiore. Ogni suono può risvegliare infatti uno stato d’animo, un’immagine o un sentimento diverso, può evocare nostalgia, gioia o allegria, può portarci in alto o in basso, permettendoci di guardarci dentro, come davanti ad uno specchio.
Le campane tibetane vengono utilizzate anche per un massaggio molto particolare: il massaggio sonoro. Si tratta di una terapia vibrazionale utilizzata per riequilibrare l’energia vitale in modo da creare uno stato di benessere fisico, emozionale e mentale.
Questo tipo di pratica si basa sui principi dell’Ayurveda secondo i quali il corpo umano è fatto anche di energia (prana) che si manifesta attraverso vibrazioni sottili; in un organismo sano tali vibrazioni hanno una frequenza armonica e ben accordata, proprio come uno strumento musicale, mentre quando un individuo presenta qualche disturbo, le onde di frequenza sono distorte, in quanto l’energia che scorre viene deviata da blocchi o accumuli che non la rendono uniforme.
Il massaggio si svolge posizionando una o più campane in alcuni punti precisi del corpo, che corrispondono ai principali chakra e si fanno vibrare uno alla volta; la pratica in realtà è molto più complessa in quanto prevede una certa preparazione, degli esercizi di respirazione iniziale e conoscenze specifiche della tecnica, affinché venga eseguita bene.
Il massaggio sonoro fatto con le campane tibetane induce uno stato di rilassamento profondo, aiuta ad alleviare gli stati di ansia e di nervosismo, a dormire bene, a ritrovare un equilibrio emozionale ma anche portare alla luce elementi nascosti che permettono all’individuo di conoscere sé stesso nel profondo.
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Per imparare a suonare una campana tibetana è necessario innanzitutto prendere confidenza con l’oggetto ed essere costante con la pratica in modo da affinare la tecnica nel tempo.
Per ottenere un suono prolungato, si posiziona la campana sul palmo della mano ben stesa (evitando di tenere le dita intorno) o sull’apposito cuscino, e si procede a sfregare in senso orario il batacchio sulla parete esterna, cercando di mantenerlo in posizione verticale.
L’attrito permetterà alla campana di vibrare producendo un suono, la nota fondamentale, che man mano andrà a modificarsi ed intensificarsi; durante la vibrazione è importante concentrarsi sul respiro, sul corpo che pian piano si rilassa e sul suono che diventa sempre più intenso. Alla nota primaria, seguirà una nota più acuta; si può interrompere lo sfregamento e ascoltare l’insieme di suoni e di vibrazioni prodotte, lasciandosi trasportare dalle diverse sfumature.
Un’altra tecnica consiste nella percussione della campana tramite batacchio; in questo caso si andrà a fare un rintocco all’esterno o all’interno della campana, tendendola sempre poggiata sulla mano aperta. Questa sorta di gong, genererà un suono diverso che dipende anche dall’inclinazione del batacchio e dalla forza messa nel movimento.