Acido Tartarico Semolato

Aspetto: polvere cristallina

Colore: bianco

Odore: inodore

Peso molecolare: 150,09

Titolo: 99,70%

PH (in acqua a 25° C): 2,2

Punto di fusione o di congelamento: 399° C.

Punto d’infiammabilità: > 200° C.

Granulometria: Min. 95% > 250 µm – Max 5% > 710 µm

Conservazione: conservare in luogo fresco e asciutto, al riparo da fonti dirette di calore.

Utilizzo in breve: uso cosmetico, ingrediente per creme, peeling e sieri.

Proprietà in breve: cheratolitico con esfoliazione di media intensità, promuove il rinnovamento cellulare, rimuove i depositi di grasso nei pori, schiarente delle macchie, illuminante.

Controindicazioni in breve: non usare in caso di ipersensibilità, prima dell’uso effettuare un patch test per verificare la tollerabilità personale del prodotto.

L’Acido Tartarico è un acido della frutta, un sale organico naturalmente presente in alcune piante da frutto. Il prodotto è di derivazione naturale, ottenuto da una sostanza che si forma spontaneamente durante il processo di fermentazione del vino.

In cosmesi viene impiegato per realizzare peeling e creme antiage, schiarenti e illuminanti, apprezzato per:

• un’azione cheratolitica, indicato per il trattamento della pelle matura, grazie all’efficace esfoliazione ha un effetto emolliente e restituisce morbidezza ai tessuti;
• un’efficacia purificante della pelle grassa e della pelle acneica, aiuta a rimuovere i tappi di sebo dai bulbi piliferi prevenendo la formazione di comedoni, brufoli e depositi di sebo in genere;
• un’effetto schiarente sulle macchie, attivo sulle discromie cutanee, a seguito delle applicazioni è illuminante dell’incarnato.

Impiegato come additivo alimentare l’Acido Tartarico viene aggiunto agli alimenti per conferire un sapore aspro e uno piccante alle bevande, utilizzato dall’industria alimentare nelle conserve e come correttore dell’acidità del vino. Svolge un’attività antiossidante nei cibi, crea una barriera di protezione che impedisce ai batteri di diffondersi durante il processo di fermentazione.

L’Acido Tartarico appartiene agli acidi bicarbossilici, acidi organici con 2 gruppi -COOH, con un valore acido minore rispetto ad altri acidi. Il prodotto viene ottenuto dal bitartrato di potassio, una sostanza che si forma durante il processo di vinificazione, meglio conosciuta con il nome di cremor tartaro. Segue la precipitazione del sale, sempre con metodi naturali e senza l’uso di solventi, che si trasforma in tartrato di calcio e l’idrolisi per arrivare a ottenere l’acido tartarico e il solfato di calcio.

Cheratolitico: In ragione del suo alto peso molecolare l’Acido Tartarico ha una penetrazione lenta, pertanto nell’uso cosmetico determina un’esfoliazione più delicata, al confronto con alcuni idrossiacidi. Favorisce il distacco tra le cellule rendendo possibile l’eliminazione di quelle morte. Il processo di rimozione favorisce il ricambio cellulare, migliorando ogni tipo di pelle, in particolare quella matura per la quale promuove il turnover cellulare.

Schiarente: Utilizzato per il peeling chimico l’Acido Tartarico agisce sulle macchie cutanee, riduce progressivamente le discromie favorendo l’uniformità del colorito e la luminosità dell’incarnato.

Purificante: L’impiego dell’acido sulla pelle impura, grassa e acneica previene la formazione dei comedoni e dei punti neri. L’esfoliazione rimuove il sebo dai pori con il risultato di ripulire la superficie da ogni tipo di deposito sebaceo.

L'Acido Tartarico viene impiegato come regolatore del PH, aggiunto nei prodotti cosmetici per abbassare il livello del PH verso i valori eudermici o leggermente acidi.

Additivo alimentare, viene catalogato tra gli ingredienti ammessi per correggere l’acidità, riconoscibile con la sigla E334, nell’uso alimentare viene aggiunto alle bevande effervescenti.

Uso cosmetico

L’Acido Tartarico viene inserito nelle preparazioni cosmetiche di:

• creme antiage
• creme idratanti
• peeling
• sieri schiarenti.

Buona solubilità in acqua, elevata solubilità in alcool. Viene aggiunto alle preparazioni cosmetiche in percentuali comprese tra l’1% e il 10%. Le percentuali massime sono indicate per un effetto esfoliante e schiarente, aggiungere dal 2% al 4% nei prodotti antiage e fino all’8% nelle creme idratanti.
Utilizzato sempre in diluizione, spesso è impiegato come co-attivo per completare l’azione degli altri idrossiacidi.

L’Acido Tartarico viene utilizzato in sinergia con l’acido ialuronico per un’idratazione intensa della pelle.

Non utilizzare in caso di ipersensibilità ai suoi componenti, prima dell’uso effettuare un test con una piccola percentuale di prodotto diluita sulla parte interna del braccio. Attendere 24/48 ore e osservare la risposta cutanea, non impiegare se compaiono irritazioni e rossori.
Dopo l’utilizzo non esporsi direttamente al sole e proteggere la pelle con una protezione solare adeguata.

Scoperto nel 1769 da Carl Wilhelm Scheele, il nome scientifico è acido 2-3 diidrossibutandioico. La sostanza era nota già al tempo degli antichi Romani che la ritrovavano nel fondo dei contenitori dove fermentava il vino e la usavano come un lievito blando.

Tartaric Acid