Confezione: in lattina da 50 gr

La resina di Guggal viene estratta grazie a tagli naturali o praticati dall'uomo per far gocciolare il liquido denso che va dal giallino al grigio/bianco lattiginoso. queste goccioline che poi si solidificano venivano anche chiamate lacrime dalla cultura popolare antiche. La resina sprigiona una fragranza speziata e fortemente balsamica quando sgirga dalla corteccia degli alberi.
una resina aromatica gommosa che si ricava da un albero che cresce in Arabia e nell'Africa Meridionale, la Boswellia thurifera o B. sacra. Meglio conosciuto come olibano, viene utilizzato spessissimo nelle miscele Orientali ed è famoso per le sue straordinarie proprietà di fissativo. Il suo odore è speziato e balsamico, simile a quello dell'incenso.
è noto impropriamente anche come olibano, termine che deriva dall'arabo al-lubán ("il latte"), un riferimento alla sostanza lattiginosa estratta dall'albero, ma in realtà l'olibano si estrae dalla Boswellia serrata e presenta il caratteristico profumo agrumato.

La resina aromatica di Guggal o Salai Guggal viene utilizzata nella preparazione di incensi e profumi conosciuta fin dall'antichità, il suo aroma ricorda molto l’odore dell’incenso, ma più complesso e pieno. Possiede una nota secondaria agrumata simile al Cedro, che sprigiona un tocco frizzante alleggerendo toni caldi dell'incenso. La sua fumigazione dona un senso di rilassamento fisico e mentale allenviando lo stress ma allo stesso tempo permette di mantenere una mente focalizzata e attenta. Le sue proprietà antisettiche assicurano una purificazione completa agli ambienti o nello spezio circostante, accompagnata da una piacevole azione deodorante. Richiama subito alla memoria esperienze legate al sacro, al rituale e riesce comunque a risultare stimolante e rivitalizzante. L'olibano è simbolo di purezza che probabilmente ha a che fare soprattutto con le sue qualita purificatrici.          

Gli scienziati hanno scoperto che l’incenso attiva le aree del cervello che aiutano nella regolazione delle emozioni, in particolare attivando la proteina TRPV3. Questo innesca un potente effetto anti–depressivo e ansiolitico sulla mente che può lasciare in uno stato di apertura e rilassamento in cui la mente e il corpo possono riposare. Sono stati fatti anche altri studi sull’incenso che confermano queste proprietà.                       

Secondo la mitologia egizia, era stata la fenice, uccello mitico, a portare con i suoi artigli l'incenso nella terra di Punt. In base alla leggenda, dunque, la resina di incenso è un dono speciale degli dei. Il suo aroma delicato e balsamico era per gli egizi il più sacro e pregiato, addirittura il profumo divino per eccellenza. Nella loro lingua l'incenso era detto "ciò che rende divini". Veniva impiegato a scopo sacrale e consentiva di accedere alle sfere superiori; accompagnava le preghiere, i sacrifici, le cerimonie funebri, gli eventi pubblici, l'incoronazione del faraone e i riti quotidiani celebrati dai sacerdoti nei templi. L'incenso puro ha note balsamiche e fresche.

La sua natura è principalmente solare, anche se può essere accostato, come già detto, a qualsiasi altra astralità.
Associato astrologicamente a Sole, Luna, Giove.

Secondo la mitologia Arabico/Giudaica questa resina, detta levonab, rappresentava uno dei tesori dei templi giudei. Era uno degli ingredienti della miscela di Mosè, ma veniva anche bruciata singolarmente. Nella Bibbia l'incenso è menzionato ben ventidue volte. Fino ai tempi di Salomone il suo impiego fu circoscritto agli ambiti religiosi. Alcune antiche leggende narrano che ad Adamo, cacciato dall'Eden, fu concesso di portare via l'incenso. Nel Vangelo secondo Matteo 2:11, oro, (franch)incenso e mirra erano i tre doni offerti a Gesù dai Re Magi provenienti da oriente. Furono i fenici a importare in Israele questa resina dall'Arabia Meridionale, poiché l'albero non cresceva in quelle terre. Quello donato a Gesù dai Re Magi proba-bilmente proveniva dallo Yemen. L'incenso, in latino olibanum, è tuttora utilizzato nelle cerimonie e nelle funzioni religiose della Chiesa cattolica.

Curiosità: si narra che l'imperatore romano Nerone abbia bruciato un quantitativo di franchincenso pari al fabbisogno di un anno della città di Roma, in occasione dei funerale della moglie Poppea.

LA FUMIGAZIONE

La fumigazione naturale si fa  attraverso la combustione di erbe e resine a scopo medicinale o spirituale. Questo modalità è usata da tempo immemore sia per scopi curativi che per eliminare negatività e predisporre ad uno stato di connessione con altri piani spirituali.

Il campo elettromagnetico (aura) che c'è intorno al corpo spesso è sovraccarico di ioni positivi nocivi portando stati di stanchezza e apatia. Bruciare erbe medicinali o resine neutralizza la carica positiva e rilascia nell'aria notevoli quantità di ioni negativi. Questo consente di cambiare la nostra energia facendoci sentire di nuovo sereni e tonici, alleggerendo l'atmosfera.

Gli scienziati hanno scoperto che l’incenso attiva le aree del cervello che aiutano nella regolazione delle emozioni, in particolare attivando la proteina TRPV3. Questo innesca un potente effetto anti–depressivo e ansiolitico sulla mente che può lasciare in uno stato di apertura e rilassamento in cui la mente e il corpo possono riposare. Sono stati fatti anche altri studi sull’incenso che confermano queste proprietà. 

Da utilizzare anche quando avvertiamo un'aria tesa o pesante perchè ad esempio c'è stata una lite o perchè si è di cattivo umore. La fumigazione è un metodo di purificazione popolare usata in tante culture e tradizioni religiose.

Accendere un carboncino bruciaincensi aspettare un po' che sia bene acceso e poi mettere qualche grano di resina. Ripetere se si desidera un aroma molto intenso. Non poggiare il carboncino su superfici infiammabili.