Crespino Corteccia in Polvere - Uso Cosmetico e Alimentare

Allergeni: Il prodotto è conservato in uno stabilimento in cui sono utilizzati avena, orzo, mandorla, sedano, senape, sesamo, soia, lupino
Costituenti chimici: Polifenoli, alcaloidi ( tra cui berberina, berbamina, magniglorina), olio essenziale, tannini.
Nome famiglia: Berberidaceae
Parte della pianta utilizzata: corteccia radicale
Conservazione: riporre la confezione ben chiusa in un luogo asciutto e fresco, lontano da umidità e fonti di luce e calore.
Utilizzo in breve: per assunzione interna: utilizzare disciolto in acqua o altro liquido, rispettando le dosi raccomandate. Per uso cosmetico: mescolare con acqua calda ed usare il composto negli impacci insieme ad altre polveri tintorie o curative per la colorazione naturale dei capelli.
Proprietà in breve: colagoghe, ipotensive, lassative, astringenti, stomachiche, epatoregolatrici, antibatteriche, febbrifughe. Indicato nei disturbi della digestione, infezioni alle vie urinarie, disturbi della funzionalità epatica, diarrea e stipsi. Sui capelli ha proprietà riflessanti e lucidanti, adatto alla colorazione dei capelli biondi.
Controindicazioni in breve: L'utilizzo interno è sconsigliato in gravidanza ed allattamento e nei soggetti con insufficienza cardiorespiratoria. Rispettare i dosaggi raccomandati. Effettuare un test cutaneo prima dell'utilizzo sui capelli.
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La polvere di crespino è un prodotto ad uso alimentare e cosmetico ricavato dalla corteccia radicale della pianta Berberis vulgaris, comunemente conosciuta come crespino.
In ambito fitoterapico vengono utilizzate diverse parti della pianta come le foglie, la corteccia e le bacche, ognuna delle quali rappresenta una ricca fonte di principi attivi con proprietà e funzioni diverse.
Nello specifico, la corteccia contiene berberina, un particolare alcaloide che gli conferisce il caratteristico colore giallo e che in passato veniva utilizzato come colorante naturale di cuoio, lana e tessuti.
Alla berberina vengono attribuite capacità colagoghe(ovvero aumentano l’escrezione ed il flusso della bile), febbrifughe, purgative, antibiotiche, antidiarroiche, ipotensive, ipoglicemiche ed ipocolesterolemizzanti cioè in grado di abbassare rispettivamente la pressione, la glicemia ed il colesterolo.
Viene inoltre impiegata nel trattamento dei disturbi digestivi, in quanto capace di stimolare la peristalsi intestinale e trattare sia la diarrea che la stipsi ma anche come valido alleato del fegato, nel trattamento delle disfunzioni epatobiliari. Per le sue capacità antibiotiche a largo spettro, la fitoterapia impiega il crespino anche nelle affezioni batteriche alle vie urinarie.
Bisogna evidenziare che la berberina è un alcaloide tossico se ingerito ad alti dosaggi per cui si consiglia di rispettare sempre le dosi massime raccomandate e di rivolgersi ad un professionista che saprà certamente consigliare dosaggi appropriati.
La polvere di crespino viene utilizzata anche in campo cosmetico come riflessante per capelli chiari, essendo la berberina un pigmento colorante naturale, capace di esaltare i toni del biondo.
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In ambito fitoterapico ed omeopatico, la polvere di corteccia di crespino è utilizzata nei disturbi del tratto gastrointestinale e nelle patologie epato-biliari nonché come disinfettante delle vie urinarie e come ipotensivo.
Benefici sulla salute
Disturbi gastrointestinali: grazie all’alto contenuto di alcaloidi amari, il crespino è un tonico amaro capace di regolare e stimolare la digestione, favorendo la secrezione di bile. La berberina inoltre agisce come leggero purgante in grado di stimolare la peristalsi e contrastare così la stitichezza; la pianta presenta al contempo anche proprietà astringenti che possono risultare utili in caso di diarrea, soprattutto nella diarrea batterica, anche quando questo disturbo è associato ad infiammazioni ed infezioni delle pareti intestinali. Viene inoltre utilizzato per stimolare l’appetito.
Vie urinarie: le capacità antibatteriche della berberina, si sono dimostrate utili nel trattamento delle infezioni batteriche alle vie urinarie, in quanto questo alcaloide sembrerebbe inibire l’adesione dei batteri alle cellule che rivestono la superficie della vescica. La funzione antibatterica del crespino agisce contro diversi ceppi di batteri come E.Coli, stafilococco, salmonella e streptococco, risultando utile anche nelle infezioni recidivanti da Candida Albicans.
Alleato del fegato: il crespino esercita una funzione epatoregolatrice ovvero capace di regolare l’attività del fegato; allo stesso tempo stimola la secrezione di bile migliorando anche l’emulsione dei grassi nell’intestino. Queste sue proprietà lo rendo adatto in caso di ittero ed ipertrofia epatica e nella prevenzione dei calcoli biliari.
Febbre: si tratta di un febbrifugo naturale, in grado di abbassare la temperatura corporea e quindi la febbre sia causata da semplice influenza che da infezioni batteriche.
Emorragie: il crespino ha evidenziato capacità emostatiche e per questo viene impiegato soprattutto nel trattamento delle emorragie uterine (metrorragie) e emorragie alle vie urinarie.
Altre proprietà: la corteccia di crespino sembra possedere anche proprietà cardiotoniche, accompagnate alla capacità di abbassare la pressione sanguigna ed i livelli di colesterolo e glicemia nel sangue.
Benefici per i capelli
Grazie alla berberina, un pigmento tintorio utilizzato da secoli come colorante vegetale per tessuti, il crespino viene impiegato con successo anche nella colorazione naturale dei capelli. In particolare il suo impiego è adatto come riflessante sui capelli chiari a cui regala delle luminose tonalità di biondo freddo. Si utilizza per questo nelle miscele tintorie, abbinato ad altre erbe tintorie e riflessanti come hennè, cassia o rabarbaro. Dona inoltre maggiore brillantezza e morbidezza alla chioma e, se aggiunto all’hennè, copre anche i capelli bianchi.
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Il crespino in polvere è adatto ad un uso alimentare e cosmetico, quindi può essere impiegato sia internamente che esternamente.
Uso interno
La polvere di crespino può essere ingerita aggiungendola a frullati o liquidi come acqua, tè e tisane; per mitigare il suo gusto amaro si consiglia di aggiungere anche un dolcificante.
Le dosi indicative sono di un cucchiaino raso da sciogliere in mezzo bicchiere di acqua sia calda che fredda.
La sua azione disinfettante può essere sfruttata anche nei disturbi del cavo orale, soprattutto in caso di piorrea, afte ed ulcere della bocca. In questo caso andranno effettuati dei gargarismi sciogliendo la polvere in acqua.
Sui capelli
Per il suo potere riflessante, il crespino rappresenta un colorante naturale per i capelli biondi, capace di esaltarne i riflessi freddi. In questo caso è preferibile utilizzarlo all’interno di miscele tintorie in quanto usato da solo non si fisserebbe al capello. Si tratta inoltre di una polvere povera di mucillagini e per questo che se amalgamata con acqua produrrebbe una pasta molto disomogenea e difficile da stendere.
Si consiglia pertanto di mescolarla con altre polveri ricche di mucillagini come sidr, cassia, fieno greco ed altea in modo da ottenere un composto più liscio; per evitare la riduzione del potere tintorio, le percentuali di crespino devono essere comunque maggiori rispetto alle erbe aggiunte.
Inoltre, per la sua incapacità di fissarsi da solo alla cheratina del capello, va sempre utilizzato con l’hennè in modo da avere una colorazione più duratura ed efficace e di coprire anche eventuali capelli bianchi. In questo caso le percentuali variano a seconda della colorazione che si vuole ottenere.
Al composto possono essere aggiunte anche altre polveri riflessanti come il rabarbaro (per tonalità aranciate) e la curcuma (che risalta i toni caldi), evitando di aggiungere sostanze acide come limone o aceto che influiscono negativamente sul rilascio del colore.
Come per le altre erbe tintorie e curative, anche la polvere di crespino si prepara aggiungendo acqua calda, fino ad ottenere un composto liscio. Applicare quindi uniformemente sui capelli, indossando dei guanti, ed avvolgerli con della pellicola per alimenti. I tempi di posa sono di massimo due ore e dipendono anche dal tipo di miscela realizzata e dal colore che si vuole ottenere.
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Nella cura dei capelli, la polvere di crespino può essere utilizzata in sinergia con altre polveri tintorie, riflessati e curative:
- Polveri riflessanti: per accentuare i riflessi dorati e aranciati si può associare alla polvere di Rabarbaro Cinese
- Nelle miscele tintorie: In percentuali variabili può essere aggiunto ad altre miscele bionde come Hennè biondo oro o Hennè biondo camomilla
- Nelle miscele curative: può essere unito ad altre polveri non tintorie come altea, fieno greco, sidr o cassia.
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L’utilizzo interno del crespino può presentare effetti collaterali se non dosato nelle giuste quantità. La berberina è infatti un composto nefrotossico che può causare gravi effetti all’apparato cardiaco e respiratorio se assunta in dosi eccessive.
Tra i sintomi collegati ad intossicazione da crespino ci sono nausea, diarrea, nefrite, stordimento ed epistassi. Non utilizzare in gravidanza ed allattamento, in presenza di allergia o ipersensibilità ad uno o più componenti e nei casi di insufficienza cardiorespiratoria. Consultare sempre un professionista in caso di dubbi sulla sua assunzione.
Per quanto riguarda l’utilizzo esterno, si consiglia di effettuare un test cutaneo per verificarne la tollerabilità.
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La provenienza del crespino è a tutt’oggi ancora incerta, alcune testimonianze sembrerebbero collocare la sua origine nel continente Asiatico, mentre altri scritti attribuirebbero la sua nascita ai territori africani, indicando i Berberi come responsabili della sua diffusione nel resto del mondo.
Classificata come una pianta officinale, il suo utilizzo nel corso del tempo ha riguardato diversi ambiti: grazie al contenuto di berberina molte popolazioni impiegavano le parti della pianta per tingere tessuti, lana e cuoio, mentre diversi popoli riconobbero le sue capacità in ambito medicinale.
Gli indiani d’America lo utilizzavano ad esempio nei disturbi intestinali e nel trattamento delle infezioni del cavo orale e delle ulcere, mentre nel medioevo si diffuse la falsa credenza che il suo impiego potesse curare il tifo per via della sua capacità di abbassare la temperatura corporea.
Curiosità:
- Probabilmente il termine “Berberis” deriva dal greco Berberi ovvero conchiglia, per indicare la forma tipicamente concava dei petali.
- In passato con le bacche di crespino si produceva una sorta di vino chiamato appunto “Vino berbero”.
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Il crespino (Berberis Vulgaris) è un arbusto molto diffuso in tutta Europa e nel Medio Oriente, reperibile anche in Italia, soprattutto sulle Alpi e sugli Appennini in quanto preferisce ambienti rupestri, montuosi e rocciosi.
La pianta, che può raggiungere un’altezza di 3 metri circa, si caratterizza per le foglie di forma ellittica, lucide e con margini dentellati, riunite in fascetti con base spinosa, composta da aculei molto pungenti.
I piccoli fiori, ognuno dei quali ha sei petali, hanno una colorazione giallo intenso e sono riuniti in mazzetti mentre i frutti sono bacche ovoidali di colore rosso con all’interno dai 3 ai 5 semi. Le bacche di crespino sono commestibili ed utilizzate nella preparazione di marmellate, bevande e sciroppi; si contraddistinguono per il loro alto contenuto di vitamina C e di acido malico e sono reperibili in commercio anche in forma essiccata, da usarsi a scopo culinario.
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Berberis Vulgaris Bark Powder