Macerato Glicerico di Ippocastano
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Nome comune: Ippocastano
Nome Botanico: Aesculus Hippocastanum L.
Famiglia: Ippocastanace
Conosciuto come: Castagna d’India, Castagna amara, Castagna equina
Principio Attivo: Flavonoidi (quercetina e quercetrina), cumarine (esculina e esculetina), saponine(escina), acido oleico e linoleico. |
La pianta
L’ippocastano è un’albero dalla folta chioma, elegante ed imponente, che può raggiungere anche i 30 metri di altezza. Il suo aspetto è in realtà piramidale a causa dei rami inferiori. La corteccia, bruna e liscia, si desquama con l’età.
L’albero è originario dell’Albania e della Jugoslavia e, il suo habitat, si estende per quasi tutta la penisola balcanica (fino alla Grecia settentrionale). Ad oggi è molto presente anche in Italia.
La storia
L’ippocastano è un albero antico, risaltente all’era terziaria. Esso somiglia, per i suoi frutti, molto al castagno, ma i suoi frutti sono tossici e probabilmente gli uomini del passato lo impararono a loro spese.
Solo pochi animali sono capaci di nutrirsi di queste “castagne d’india”.
Nel medioevo veniva utilizzato come albero ornamentale. Solo pochi secoli fa furono infine scoperte le sue incredibili capacità e si iniziò ad utilizzarlo sotto svariate forme. Nel 19° secolo Artault di Vevey scrisse “La loro tintura calma il dolore e riduce i noduli delle emorroidi più rapidamente di qualsiasi altro trattamento”. Pochi anni dopo si ottennero i primi risultati utilizzandolo per la cura dell’insufficienza venosa e nel trattamento della dismenorrea.
Il prodotto
E’ stata ampiamente dimostrato l’incredibile varietà di capacità farmacologiche di cui è capace questa pianta. Tra tutti i suoi prodigi risaltano quelli sul sistema circolatorio. L’ippocastano agisce sui vasi sanguigni (vene e capillari) permettendo di agire in caso di: insufficienza venosa periferica, emorroidi, cellulite, fragilità capillare e sindromi postflebitiche.
Curiosità
Leggenda vuole che i cavalli turchi si nutrissero dei frutti di quest’albero e per questo guarissero da tutti i mali. Questo è in realtà impossibile poiché il frutto dell’albero risulta essere velonoso anche per i cavalli.
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Come già detto l’utilizzo dell’ippocastano è stato studiato negli ultimi secoli e si è giunti alla conclusione che esso possa essere utilizzato senza problemi e con una certa efficacia per il trattamento della maggior parte dei disturbi circolatori venosi.
- Il prodotto sembra infatti agire a livello dei vasi sanguigni: Aumentando il tono venoso e la resistenza capillare, riducendo la permeabilità capillare (con inibizione della filtrazione transcapillare) e riducendo quindi anche la ritenzione idrica, e rimuovendo liquidi interstiziali accumulati (antiedemigeno).
- Esso agisce inoltro contro l’insufficienza venosa: Le escine contenute permettono di agire sia sui capillari che sulle vene agendo quindi contro ogni stato di insufficienza venosa. Utile a fine terapeutici contro ogni stato di gonfiore, pesantezza, dolore e prurito causato da problemi di circolazione.
Inoltre sia alle escine che alle esculoside contenute hanno capacità antinfiammatorie che esercitano inibendo la sintesi di citochine pro-infiammatorie.
L’ippocastano nella medicina popolare
Le sue foglie possono inoltre essere utilizzate contro la tosse, l’artrite e i reumatismi.
Inoltre risultano utili in caso di: flebiti, vene varicosi, dolori mestruali ed emorroidi.
Infine risulta utile anche in caso di contusioni, distorsioni, edemi e dolori alla schiena.
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Il Macerato glicerico (o glicerinato) di Ippocastano viene ampiamente utilizzato per gli stati di insufficienza venosa, problemi circolatori e problemi emorroidali. Ottimo per la sua azione flebotonica e tonificante.
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Come assumerlo: Si consiglia di assumerne circa 30-50 gocce 2 volte al giorno diluite in acqua.
Studi effettuati su campioni eterogenei hanno dimostrato che un ciclo di due mesi di estratto di ippocastano era capace di ridurre il sanguinamento ed il gonfiore causati dalle emorroidi.
Controindicazioni dell'ippocastano
Non vi sono particolari controindicazioni nell’utilizzo dell’ippocastano.
Si deve comunque accertarsi di non essere ipersensibili ad uno a più componenti.
Se ne sconsiglia l’utilizzo in caso di gravidanza e allattamento.
Le curcumine presenti, ad attività antitrombotica, potrebbero interferire con alcuni farmaci, farsi consigliare da un medico in questi casi. L’escina potrebbe inoltre causare problemi in generale se si stanno assumendo farmaci, consultare sempre il vostro medico.